lunedì 2 novembre 2015

“Sono tutti suoi?” “No, ne ho altri tre a casa”



A questa risposta puntualmente segue lo sguardo sbigottito di una commessa o di un passante curioso, e poi i classici “Complimenti!” “Ma come fa?” “Avete una squadra di calcio familiare?” risata collettiva. Tantissime persone rimangono sbalordite quando si parla di numeri. Ma la verità è che ormai ci siamo abituati: spesso a tavola ci guardiamo e diciamo "Sembriamo pochi..." ed è vero, non lo diciamo tanto per dire. Ovviamente non ci sembriamo pochi quando dobbiamo stringerci come sardine per starci tutti sul divano, è una questione di prospettiva. Per non parlare della spesa: ogni volta dobbiamo andare almeno in tre a scaricare tutti i sacchetti pieni di cibo dalla macchina, portarli in casa e appoggiarli sul tavolo, poi la mamma farà la magia e tutto ci starà nel frigorifero. Tutti insieme formiamo una -quasi- perfetta catena di montaggio, ed ognuno ha il suo incarico personale; io, ad esempio, ho l'incarico fisso di sparecchiare e "fare la cucina" tutte le sere, e ogni tanto aiuto mia mamma a piegare i vestiti puliti (recentemente ho anche cominciato a stirare); il Pianista porta giù la spazzatura e ogni tanto sparecchia al posto mio; il Cavaliere sparecchia a pranzo, quando torna da scuola, e la Polpetta mi aiuta a sparecchiare la cena; infine la Streghetta apparecchia la cena e la colazione (quando si ricorda); l'Elfo e la Patata invece, sono ancora troppo piccolini, nonostante l'Elfo ogni tanto mi aiuti a mettere via due o tre posate, o a riempire l'acqua.

Nel blog di mia mamma siamo ancora sei, infatti non è ancora riuscita a scrivere della nostra new entry: la Patata, arrivata da poco. Diciamo che è stata "chiesta" insistentemente dall'Ingeniere, come io ho chiesto l'Elfo, e siamo stati esauditi. Mi ricordo che l'Elfo era fissato con i capelli della mamma: lei portava una treccia di lato, e lui le toccava sempre le punte in fondo, ci giocava, o li accarezzava e basta; quando la mamma è tornata a casa con la Patata, l'Elfo si è fiondato sul divano dove la Patata mangiava, ed ha afferrato i capelli della mamma; avevo paura che sarebbe stato geloso, che avrebbe voluto la mamma tutta per lui, invece aveva preso i capelli della mamma e li aveva appoggiati sulla testa della sorellina, come se glieli stesse dando. Quando l'ho visto mi sono commossa, lui mi indicava la piccola tutto felice e io lo abbracciavo e gli dicevo che era stato bravissimo. L'Elfo vuole un sacco di bene alla Patata, spesso la fa giocare, la chiama quando piange, e se noi siamo a tavola e lei è giù che frigna, lui si alza e la cura, finché smette di piangere e la mamma la prende.
Molte persone ci raccontano che alla nascita di un fratellino, il più grande diventava geloso e faceva i dispetti al nuovo arrivato. Da noi non è mai stato così (a parte delle uscite del Cavaliere piccolino "Quando nasce la buttiamo nell'umido e poi nel fosso!" durante la dolce attesa della Polpetta) e questa è una delle cose che racconto sempre.

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