domenica 1 novembre 2015

“Tesoro, la mamma aspetta un fratellino!” “Un altro?!”

Essendo la prima di sette, in casa sono quella che ha sentito più volte la frase “Arriva un fratellino!”. E ne sono sempre stata contentissima, mi piacciono i bambini. Nella nostra famiglia, nessuno si è mai lamentato perché siamo troppi, o nessuno ha mai detto di sentirsi trascurato. Ovviamente la battuta “Uno più, uno meno” l’abbiamo sempre fatta, ma sono certa che nessuno dei miei fratelli pensi che sarebbe più felice se fosse figlio unico, e nemmeno io lo penso. Per scherzare, dico spesso alle persone che i miei genitori, essendo entrambi figli unici, hanno voluto compensare, e questo forse è vero. Certo è difficile, non lo nego, ma è bello. Io sono stata figlia unica per un anno, e da allora ho sempre avuto qualcuno con cui giocare.
Da piccola pensavo “Ma come fanno i bambini che sono figli unici, non si sentono soli?”, io avevo sempre qualcuno con cui giocare ‘a noi stessi’ (nel senso che ci travestivamo e fingevamo di essere qualcun altro) o con cui litigare per questo o quel giocattolo. Molte persone, quando ci conoscono, dicono “ma voi come fate? Io con uno solo impazzisco!”; la risposta che da sempre mio papà è che dal terzo in poi diventa più semplice. Ed è vero. Quando è arrivato il mio secondo fratellino, quindi il numero tre, io e il mio secondo fratello giocavamo molto con lui. Credo. Non ho memoria della nascita del mio secondo fratello, ma da quando è diventato più grandicello, mi ricordo che giocavamo molto. Poi dalla numero quattro mi ricordo tutto, a grandi linee. Mi ricordo che da quando avevo cominciato i primi anni delle elementari, ad ogni compleanno di mia mamma scrivevo una sceneggiatura e poi la mettevamo in scena. Ero una regista nata, e in tre o quattro siamo riusciti a fare spettacoli molto carini. Gli ultimi due sono stati ‘chiesti’ insistentemente da me e il mio secondo fratello: io volevo un fratellino, lui una sorellina. Ma la mamma e il papà non volevano; prega prega, alla fine abbiamo vinto noi. E siamo tutti felici.

Ho deciso di aprire questo blog come spin off di quello di mia mamma “Sì, sono tutti miei”  per raccontare il nostro punto di vista, potrebbe essere interessante...

5 commenti:

  1. che bello leggerti! e leggere il vostro punto di vista.

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  2. Cecilia, mi ritrovo in pieno in quello che scrivi (bene): anch'io ho avuto il privilegio di avere l'annuncio delle nascite di Elfi e Patate, ho sentito le mille battute sulle squadre di calcio, ho traslocato, ho avuto i miei incarichi e ho piegato la biancheria (poco importa se sei maschio, quando sei primogenito!). E sicuramente molto altro avrai da raccontare, perché fratelli e sorelle sono e saranno fonti inesauribili di racconti, che certe volte superano l'immaginazione più incredibile...Marco D'A.

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